Titolo del documento: COLORAZIONE VEGETALE
La colorazione vegetale rappresenta un metodo naturale e sostenibile per ottenere tonalità vibranti e durature. Grazie all’utilizzo di estratti vegetali, questa tecnica evita l’utilizzo di sostanze chimiche nocive per l’ambiente e la salute. I risultati sono caratterizzati da una naturalezza ed eleganza che si adattano perfettamente a diversi stili e tendenze. Scopri i vantaggi della colorazione vegetale e abbraccia una scelta responsabile per la cura dei tuoi capelli.
COLORAZIONE VEGETALE
Vi siete mai chiesti quanti tipi di colorazione esistono?
Forse molti di voi sicuramente sì ma in ogni caso cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento “colorazione”.
Sul mercato, ad oggi, si possono trovare innumerevoli prodotti che potrebbero indurre in confusione il parrucchiere se non opportunamente spiegati. Infatti tra “claims” pubblicizzati, presenza o meno di talune sostanze, modi di applicazione e tempi di posa diversi la situazione a volte sembra molto complicata ma per fortuna sempre riconducibile ad una delle tre principali categorie di colorazione di seguito riportate:
– diretta
– ad ossidazione
– vegetale
Ovviamente la scelta del tipo di colorazione da proporre alla cliente dipenderà, dopo un’accurata analisi, dal tipo di capello che ci si trova davanti e dalle aspettative finali richieste. Insomma più informazioni abbiamo e più mirata sarà la scelta che il parrucchiere potrà presentare in negozio.
Tralasciamo per ora le prime due classi di colorazione che saranno argomento dei miei prossimi blog ed in cui entreremo maggiormente nei dettagli, illustrando tra l’altro le varie sottoclassi di colorazione, e parliamo, invece, di COLORAZIONE VEGETALE.
La colorazione vegetale è sicuramente quella più antica che utilizza solamente sostanze vegetali ricavate dall’essiccamento delle foglie e dei frutti di piante particolari sia ad azione colorante (le ben note erbe tintorie) che nutriente e ristrutturante delle fibre capillari.
A differenza delle colorazioni ad ossidazione che tendono a modificare la struttura dei capelli (i coloranti penetrano all’interno delle fibre capillari per creare un colore duraturo).
La colorazione vegetale deposita i pigmenti sulla superficie dei capelli senza aprire le scaglie, senza ossidazione e senza modificazione delle melanine. In pratica agisce come un velo sui capelli coprendoli e rafforzandoli.
Ma quali sono le principali piante per la colorazione vegetale?
Sicuramente le più note ed utilizzate sono l’Hennè, la noce, la camomilla ed il tè.
L’Hennè e la noce sono vere sostanze tintorie.
Dell’Hennè vengono essiccate le foglie e le radici che danno una colorazione che va da un rosso intenso ad un rosso più scuro mentre della noce vengono utilizzati il mallo e le foglie adatti per chi vuole un colore bruno o per ottenere anche una pelle più abbronzata.
Camomilla e te’, invece, se utilizzati come infuso o miscelati con argilla danno un effetto di lucentezza e leggera riflessatura ma solo su capelli biondi.
Oggigiorno con la rivalutazione di questo tipo di colorazione legata anche ad una ricerca del naturale in campo cosmetico e da una maggiore richiesta del consumatore finale sono state riscoperte altre piante con caratteristiche ad azione riflessante, ristrutturante, idratante in modo da trasformare questo tipo di colorazione in un vero e proprio trattamento di bellezza. Ecco quindi che possiamo trovare nei prodotti in commercio vari tipi di Hennè (neutro, biondo, nero ricavati dalla Cassia italica o Cassia obovata), l’Amla, la Bacopa e in generale molte altre piante della tradizione ayurvedica indiana.
Ma allora come posso riconoscere una colorazione vegetale dalle altre?
E’ sufficiente leggere l’etichetta e soprattutto la lista degli ingredienti che deve essere composta SOLO da nomi di piante come la Lawsonia Inermis (il famoso Hennè), la Indigofera Tinctoria (che dà riflessi blu-viola), la Cassia Italica (che dà riflessi dorati) e così via.
Dobbiamo subito dire, però, che la colorazione vegetale non va pensata ed utilizzata per sostituire quella chimica tradizionale in quanto ha caratteristiche completamente diverse con risultati assai distanti. Rientra più in un nuovo stile di vita per persone che per varie ragioni culturali, di salute e di filosofia di vita vogliono differenziarsi dagli altri. Infatti seppure la colorazione vegetale ha il vantaggio di essere totalmente naturale non copre i capelli bianchi e le tonalità di colore sono molto limitate.
Quando applichiamo la colorazione vegetale dobbiamo pensare più ad una mascheratura dei capelli bianchi che ad una copertura.
Il parrucchiere, poi, può cercare di intensificare l’effetto con tecniche ad hoc dopo aver effettuato la diagnosi iniziale dei capelli della cliente e sfruttando i prodotti messi a disposizione dal mercato.
Per quanto riguarda i risultati che si possono ottenere sui capelli possiamo dire che con un colore iniziale di capello scuro potremo ottenere un colore ramato, con un castano il marrone arancio mentre con un biondo avremo un giallo dorato.
Va ricordato comunque che esistono delle cartelle colori simili a quelle del colore tradizionale, ma sono da considerare delle linee guida su come miscelare opportunamente le polveri per avere alcuni colori in quanto il risultato finale è sempre personale e non riproducibile nel tempo. Questo perché il risultato dipende molto dal tipo di capello, dal tempo di posa, dal numero di applicazioni della tintura vegetale e dal tipo di miscela applicata (l’hennè da solo dà un colore molto duraturo mentre altre miscele di piante danno colori meno aderenti e quindi più facilmente eliminabili coi lavaggi).
Vediamo ora come si applica una colorazione vegetale
Le polveri tintorie vengono miscelate con acqua calda ed una sostanza acida (anche se non tutti i prodotti sul mercato richiedono tale aggiunta e quindi è bene attenersi alle relative istruzioni d’uso) fino ad ottenere una crema molto pastosa che si applica sui capelli umidi. E’ bene sempre lasciare la ciotola a caldo su un fornello durante l’applicazione per mantenere l’impasto alla temperatura ideale per l’utilizzo.
I tempi di posa sono più lunghi rispetto ad una colorazione chimica e più la posa sarà lunga più il colore sarà intenso. Questo vale anche per le applicazioni, ovvero più ne faccio più sarà scuro, come già sottolineato in precedenza.
Essendo questo tipo di colorazione molto duratura, in quanto l’Hennè si lega fortemente con la cheratina delle cuticole, è consigliato lasciar passare almeno due mesi anzi meglio ancora aspettare di avere il proprio colore naturale prima di applicare altri tipi di tinture onde avere tonalità sgradevoli.
Grazie alla presenza dei tannini l’hennè rende il capello corposo, donando maggior consistenza e volume.
Se decidete di utilizzare una colorazione vegetale a casa controllate sempre bene l’etichetta del prodotto come illustrato prima. Molte volte si rischia di far confusione tra colorazione vegetale e colorazione naturale.
Quest’ultima non ha niente a che vedere con ciò di cui abbiamo parlato nel blog.
Molte volte si parla di vegetale scoprendo poi che la composizione del prodotto contiene molecole chimiche!
Nel dubbio… chiamate il vostro hairstylist di fiducia!
A presto
Francesco Ficara