Questo è un settore particolarmente toccato dal fenomeno dell’abusivismo da sempre ignorato, da sempre discusso, da sempre complice della comunità, delle nostre amministrazioni locali e rappresentanti di categoria, i quali spesso affrontano il problema con lo slogan “ Non all’abusivismo”. Tanta la paura negli “abusivi” che in un momento drammatico e storico hanno sfidato il COVID 19 rafforzandosi e creandosi così gli anticorpi per il dopo COVID 19.

 

Stare in casa non deve essere interpretato come “IO RESTO A CASA” ma gli altri possono entrare. Possiamo fare entrare in casa solo tecnici per interventi urgenti, il parrucchiere “a domicilio” non rientra nel decreto stabilito dal governo; oppure mi è sfuggito? Questo fenomeno di ‘sommerso’ che, oltre a rappresentare una forma di concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori regolari, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, costituisce un pericolo per la salute delle persone. La nostra categoria di acconciatura e centri estetici, ha stilato un codice di autoregolamentazione per consentire alle imprese di riaprire al più presto l’attività, garantendo la sicurezza dei clienti, degli stessi imprenditori e dei loro dipendenti. Si tratta di misure organizzative e igienico-sanitarie che integrano sia le disposizioni emanate dal Governo per il contenimento del Covid-19 sia quanto già previsto dalle leggi di settore e dai regolamenti regionali e comunali.

Tanti sono gli anni dove io e tanti altri miei colleghi abbiamo investito tempo e denaro, come lo stiamo facendo ancora oggi; ancor prima di aprire stiamo investendo, creandoci debiti, prima di incassare e ancor prima del sostegno del governo Italiano: non mi sembra che qualcuno ci stia aiutando, e sicuramente non saranno i 600 € a risolverci il problema e nè tanto meno i famosi finanziamenti che dovremo restituire con il tempo, “quindi debito per pagare debito”. Chiedo “ai clienti” e NON di avere rispetto del momento che stiamo attraversando. I nostri sforzi, i nostri sacrifici saranno calpestati da ognuno di voi, mettendo a repentaglio primo se stessi, e poi gli altri. Come sappiamo già prevedono tra l’altro lo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento, il distanziamento delle postazioni, meccanismi di rotazione della clientela per limitare la permanenza nei centri, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, sanificazione degli ambienti; questo per noi rappresenta solo costi aggiuntivi, ma li affrontiamo con amore e professionalità, per tutelare la sicurezza nell’ambiente del vostro salone di fiducia.

Questo è il mio pensiero ma credo di tanti altri colleghi.

 

Gli artigiani sono cuore vivo e pulsante di questa comunità”

Francesco Ficara